THC Orale Riduce Significativamente l'Agitazione nei Pazienti con Alzheimer: Studio Clinico
- Carlo Therapy
- Ottobre 17, 2024
Un nuovo studio clinico presentato alla conferenza dell’International Psychogeriatric Association del 2024 a Buenos Aires, Argentina, evidenzia il potenziale terapeutico del THC orale nella gestione dell’agitazione nei pazienti affetti dal morbo di Alzheimer (AD). Secondo i dati, la somministrazione di capsule di dronabinol, una versione sintetica del THC approvata dalla FDA, ha portato a una significativa riduzione dei sintomi di agitazione nei pazienti con Alzheimer.
I ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora e della Tufts University di Boston hanno condotto lo studio su 75 pazienti affetti da agitazione grave correlata all’Alzheimer. I partecipanti hanno ricevuto capsule di dronabinol due volte al giorno, con una dose di 5 milligrammi.
I risultati sono stati impressionanti: rispetto al gruppo placebo, i pazienti trattati con dronabinol hanno sperimentato una riduzione del 30% nell’agitazione. I ricercatori hanno sottolineato che l’efficacia del THC orale è paragonabile a quella degli antipsicotici convenzionali, con il vantaggio di un profilo di sicurezza migliore.
Non è la prima volta che il dronabinol dimostra di essere utile nel trattamento dei sintomi dell’Alzheimer. Studi clinici risalenti agli anni ’90 avevano già indicato benefici simili, e ricerche recenti sull’uso di estratti naturali della pianta di cannabis hanno confermato la riduzione di sintomi come agitazione, irritabilità e disturbi del sonno nei pazienti affetti da AD.
A livello preclinico, è stato dimostrato che il THC e i suoi agonisti sintetici possono modulare la neuroinfiammazione e ridurre la formazione di placche amiloidi nel cervello, entrambi considerati fattori cruciali nello sviluppo dell’Alzheimer.
Per ulteriori informazioni sull’uso dei cannabinoidi nel trattamento del morbo di Alzheimer, consulta la pubblicazione di NORML, *Clinical Applications for Cannabis and Cannabinoids*.
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