L''uso di cannabis non è associato a cambiamenti nella morfologia del cervello o nelle prestazioni cognitive

Studio: l'uso prolungato di cannabis medica non è associato a cambiamenti nella morfologia del cervello o nelle prestazioni cognitive

Cannabis terapeutica: Nessun impatto negativo sul cervello e le funzioni cognitive secondo uno studio su JAMA

Un recente studio pubblicato su JAMA Network Open, condotto dai ricercatori della Harvard Medical School e del McGovern Institute for Brain Research del MIT, ha fornito dati rassicuranti riguardo l’uso della cannabis terapeutica sugli adulti. Il loro studio longitudinale non ha rilevato impatti negativi significativi né sulla morfologia del cervello né sulle prestazioni cognitive, contrastando vecchie preoccupazioni legate all’uso della cannabis.

Lo studio e i suoi risultati

I ricercatori hanno raccolto dati di imaging cerebrale strutturale e funzionale (fMRI) da una corte di pazienti che avevano appena iniziato l’uso di cannabis terapeutica. Questi pazienti sono stati monitorati per un anno, confrontando i loro risultati con quelli di un gruppo di controllo composto da individui che non usano cannabis. Al termine del periodo di osservazione, non sono state riscontrate differenze funzionali significative nell’attivazione cerebrale durante test cognitivi come compiti di memoria di lavoro, elaborazione della ricompensa e controllo inibitorio.

Inoltre, non è emersa alcuna correlazione tra la frequenza di utilizzo della cannabis e cambiamenti nell’attivazione cerebrale. Ciò indica che, contrariamente a quanto temuto in passato, l’uso terapeutico di cannabis non compromette il funzionamento cerebrale né altera negativamente le capacità cognitive degli adulti.

Coerenza con studi precedenti

Questi risultati sono in linea con diversi studi precedenti, che non hanno trovato associazioni negative significative tra l’uso di cannabis e la morfologia o la funzione cerebrale, né in giovani né in adulti. Alcuni studi hanno addirittura suggerito che i pazienti in trattamento con cannabis terapeutica possono sperimentare un miglioramento delle funzioni esecutive, probabilmente a causa del miglioramento dei sintomi legati alle loro condizioni cliniche.

Implicazioni cliniche e sicurezza della cannabis terapeutica

I risultati confermano la sicurezza dell’uso terapeutico della cannabis. Si sottolinea come questo studio sfati i miti di lunga data riguardo ai potenziali danni della cannabis sul cervello, rafforzando l’idea che l’uso medico di questa sostanza possa essere considerato sicuro per una varietà di condizioni cliniche. E si evidenzia anche che, oltre alla sicurezza, i pazienti riportano benefici tangibili per la gestione di sintomi come dolore, ansia e insonnia.

Conclusioni

Questo studio rappresenta un passo importante per consolidare la fiducia nell’uso della cannabis a scopo medico. Gli adulti che utilizzano la cannabis terapeutica, generalmente per trattare sintomi di dolore cronico, ansia o insonnia, non mostrano alterazioni cerebrali o cognitive significative nel lungo termine. Gli autori concludono che la cannabis, se utilizzata con moderazione e secondo prescrizione medica, non rappresenta una minaccia per il cervello umano.

Il testo completo dello studio “Uso di cannabis per un anno per sintomi medici e attivazione cerebrale durante i processi cognitivi” è disponibile su JAMA Network Open. Fonte:https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2823671

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