Un recente studio osservazionale pubblicato su ACR Open Rheumatology rivela che i pazienti con disturbi di ipermobilità possono trarre benefici significativi e duraturi dall’uso di prodotti medicinali a base di cannabis. Lo studio, condotto nel Regno Unito, si concentra in particolare su soggetti affetti da sindrome di Ehlers-Danlos ipermobile (hEDS) e disturbo dello spettro dell’ipermobilità (HSD).

Un’analisi dettagliata del Registro della cannabis medica del Regno Unito

I ricercatori britannici hanno analizzato i dati di 161 pazienti affetti da disturbi di ipermobilità, monitorandoli a intervalli regolari (1, 3, 6, 12 e 18 mesi) dopo l’inizio del trattamento con cannabis terapeutica, sotto forma di fiore o estratti oleosi.

Tra i risultati più significativi osservati:

• Riduzione del dolore percepito, sia in intensità che in interferenza con la vita quotidiana

• Miglioramento della qualità del sonno

• Diminuzione dei livelli di ansia

• Incremento della qualità della vita legata alla salute (HRQoL)

Secondo i dati, tra il 18,01% e il 25,47% dei pazienti ha riportato un miglioramento clinicamente significativo del dolore dopo 18 mesi di trattamento.

Possibili effetti collaterali della cannabis nei pazienti ipermobili

Come per ogni trattamento, anche l’uso della cannabis terapeutica può comportare alcuni effetti indesiderati. I più comuni riportati nello studio sono:

• Mal di testa

• Letargia

• In alcuni casi, disturbi dell’umore o vertigini

Tuttavia, tali effetti sono stati generalmente di lieve entità e gestibili, soprattutto rispetto ai benefici riportati nel medio-lungo termine.

Cannabis terapeutica e ipermobilità: uno sguardo più ampio

Lo studio non è un caso isolato. Ulteriori analisi del Registro della cannabis medica del Regno Unito hanno evidenziato l’efficacia del trattamento a base di cannabis anche per altre patologie croniche e complesse, come:

• Fibromialgia

• Artrite infiammatoria

• Sclerosi multipla

• Emicrania

• Ansia e depressione

• Dolore oncologico

• Stress post-traumatico

Questi dati supportano la crescente integrazione della cannabis medica nelle strategie terapeutiche per i pazienti con disturbi di ipermobilità, i quali spesso non trovano sollievo con i trattamenti farmacologici tradizionali

Conclusioni: nuove prospettive terapeutiche per chi convive con l’ipermobilità

I disturbi di ipermobilità come l’hEDS e l’HSD sono patologie complesse, spesso trascurate, che richiedono un approccio terapeutico multidisciplinare. La cannabis terapeutica, prescritta da specialisti in ambito reumatologico, potrebbe rappresentare una nuova frontiera di sollievo per tanti pazienti.

Sebbene servano ulteriori studi per confermare l’efficacia su larga scala, i risultati osservati in questo studio suggeriscono una speranza concreta per migliorare la qualità della vita di chi affronta quotidianamente dolore cronico, insonnia e ansia legati all’ipermobilità.

Pubblicazione: https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11905011/