Disturbi Alimentari: Cause e Manifestazioni

I disturbi alimentari rappresentano un insieme di problematiche di natura psicologica, strettamente legate al rapporto che l’individuo ha con il cibo. In ambito psicoterapeutico, si fa riferimento ai Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) o ai Disturbi Alimentari Psicogeni (DAP), che rientrano a loro volta nei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione.

Questi disturbi si caratterizzano per significative alterazioni delle abitudini alimentari, spesso determinate da una percezione distorta del proprio corpo, da un’eccessiva preoccupazione per la salubrità degli alimenti, o dalla tendenza a usare il cibo come mezzo per affrontare disagi psicologici quali ansia e depressione. Le persone affette da tali disturbi possono adottare comportamenti disfunzionali, come il rifiuto del cibo, l’assunzione eccessiva di alimenti in breve tempo, l’induzione del vomito, l’uso di farmaci anoressizzanti o lassativi, l’evitamento immotivato di determinati nutrienti per paura di effetti negativi, e un esercizio fisico ossessivo.

Conseguenze

I disturbi alimentari tendono a emergere più frequentemente durante l’adolescenza e colpiscono principalmente le donne, sebbene anche gli uomini e gli adulti possano esserne affetti. Tra i disturbi elencati nel DSM-5, troviamo:

  • Anoressia nervosa (AN): caratterizzata dal rifiuto persistente del cibo per paura ossessiva di ingrassare, con conseguente perdita di peso grave che può portare alla morte se non trattata.
  • Bulimia nervosa (BN): consiste nell’assunzione di grandi quantità di cibo in poco tempo, seguita da comportamenti compensatori come il vomito autoindotto o l’uso di lassativi.
  • Disturbo da alimentazione incontrollata (BED): noto anche come Binge Eating Disorder, si manifesta con abbuffate incontrollate senza comportamenti compensatori come nel caso della bulimia.
  • Picacismo: consiste nell’ingestione di sostanze non commestibili o prive di nutrienti, come tessuti o ghiaccio, e colpisce soprattutto i bambini.
  • Obesità: l’eccessivo accumulo di grasso corporeo dovuto a cattive abitudini alimentari.

Altri disturbi includono il disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo e i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione con altra, o senza, specificazione.

Negli ultimi anni, si è riscontrata una crescente prevalenza dell’ortoressia, che non è ancora inclusa nel DSM-5. Questo disturbo si manifesta con un’ossessiva attenzione alle regole alimentari, alla scelta dei cibi e alle loro caratteristiche nutrizionali, portando il soggetto a evitare una vasta gamma di alimenti e a compensare le carenze nutrizionali con integratori.

Supporto Terapeutico

Ecco alcune pubblicazioni scientifiche autorevoli che trattano l’uso della cannabis nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione:

  1. The relationship between cannabis and anorexia nervosa: a scoping review, pubblicato nel Journal of Eating Disorders, esplora il ruolo del sistema endocannabinoide (ECS) e gli effetti del trattamento con cannabinoidi. La revisione indica che i cannabinoidi possono modulare il comportamento alimentare e migliorare l’assunzione di cibo in pazienti con anoressia nervosa (AN). Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno i benefici e i rischi associati​ (BioMed Central)​.
  2. Treatment studies with cannabinoids in anorexia nervosa: a systematic review, pubblicato su Eating and Weight Disorders – Studies on Anorexia, Bulimia and Obesity, analizza l’efficacia dei cannabinoidi nel trattamento dell’anoressia nervosa. Questo studio evidenzia che i cannabinoidi, in particolare il THC e il CBD, possono aumentare l’appetito e promuovere il guadagno di peso nei pazienti con AN. I risultati suggeriscono che il sistema endocannabinoide potrebbe essere un bersaglio terapeutico promettente per i disturbi alimentari​ (Springer)​.
  3. The Connection Between Anorexia, Bulimia, and Marijuana, pubblicato su Psychology Today, discute come il sistema endocannabinoide possa influenzare il comportamento alimentare e la regolazione dell’appetito. Lo studio evidenzia che le disfunzioni nel sistema endocannabinoide sono presenti in individui con anoressia e bulimia, suggerendo che la modulazione di questo sistema potrebbe aiutare a trattare questi disturbi​ (Psychology Today)​.

Questi studi forniscono una base scientifica per l’uso della cannabis nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione, evidenziando il potenziale terapeutico dei cannabinoidi nel migliorare l’appetito e promuovere il guadagno di peso nei pazienti con anoressia nervosa e bulimia.