Che sia chiaro. È tutto legale

Dal 30 novembre 2015, con il Decreto Lorenzin, la cannabis terapeutica ha ottenuto un riconoscimento formale e legale in Italia per il trattamento di determinate patologie. Questo decreto ha stabilito le linee guida per l’utilizzo medico della cannabis, aprendo nuove prospettive per i pazienti che necessitano di soluzioni alternative per il dolore cronico e altre condizioni difficili da trattare con la medicina tradizionale.

 Cosa prevede il Decreto Lorenzin?

Il Decreto prevede che i medici possano prescrivere preparazioni magistrali a base di cannabinoidi per il trattamento di patologie come:
Dolore cronico;
– Sclerosi multipla e spasticità muscolare;
– Nausea e vomito** causati dalla chemioterapia;
– Anoressia da AIDS e altre malattie croniche;
– Sindrome di Tourette;
– Altre patologie neurodegenerative e oncologiche.

Queste prescrizioni vengono fatte in base a una valutazione clinica accurata, e la cannabis può essere somministrata in diverse forme, come per esempio tramite olio  o vaporizzatori, a seconda delle esigenze del paziente e delle indicazioni del medico.

Come si accede alla cannabis terapeutica?

L’accesso alla terapia è regolamentato per garantire la sicurezza dei pazienti. Dopo una valutazione medica specialistica, il medico prescrittore può elaborare un piano terapeutico personalizzato. La cannabis viene poi allestita in farmacie galeniche, che preparano il farmaco sulla base della prescrizione. La terapia è supervisionata da specialisti e monitorata nel tempo, con un follow-up regolare per adattare il dosaggio e le modalità di somministrazione.

La produzione della cannabis in Italia

Il Decreto ha inoltre posto le basi per la produzione nazionale di cannabis terapeutica, avviata nel 2016 presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze** di due tipologie di cannabis prodotte in Italia: la **Cannabis FM2** e la **Cannabis FM1**, con diverse concentrazioni di THC e CBD, i principi attivi della pianta, utilizzati per la preparazione di farmaci a base di cannabis. Ma da info che abbiamo avuto la produzione è ferma, ed in questo momento l’approvvigionamento proviene dalle importazioni.

 Cosa cambia per i pazienti?

Prima del 2015, la mancanza di una chiara regolamentazione ha reso difficile per i pazienti accedere legalmente alla cannabis terapeutica. Con il Decreto Lorenzin, non solo è stato regolato l’uso della cannabis a fini medici, ma è stato anche semplificato l’accesso alla terapia per i pazienti, che possono ottenere il farmaco con una prescrizione medica non ripetibile, sebbene ci siano ancora sfide legate alla distribuzione e alla copertura da parte del Sistema Sanitario Nazionale.

 Quali sono i vantaggi della cannabis terapeutica?

La cannabis terapeutica si è rivelata efficace in molti casi in cui le terapie tradizionali non hanno avuto successo. Tra i principali benefici ci sono:
Riduzione del dolore cronico: particolarmente utile per pazienti con dolore neuropatico o oncologico;
– Riduzione della spasticità: per pazienti affetti da sclerosi multipla;
– Miglioramento della qualità del sonno e dell’umore: in pazienti con disturbi neurodegenerativi o stress cronico;
Effetti antiemetici: per contrastare nausea e vomito dovuti a chemioterapia.

Conclusioni

Grazie al Decreto Lorenzin del 30 novembre 2015, la cannabis terapeutica è finalmente una realtà legale e accessibile in Italia. Questo rappresenta un passo avanti importante per la salute pubblica, consentendo a migliaia di pazienti di accedere a terapie innovative e sicure, sotto la supervisione di professionisti sanitari qualificati. Se ritieni che la cannabis terapeutica possa essere utile per il tuo caso, contattaci per una consulenza e scopri come accedere al trattamento in modo sicuro e legale.

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