Vaginite: Tipologie e Trattamenti

La vaginite è un’infiammazione della vagina che può manifestarsi con diversi sintomi, a seconda della gravità e delle cause che la provocano. Essa può essere suddivisa in due categorie principali: infettiva e non infettiva.

Tipologie di Vaginite

Vaginite Infettiva:

  • Batterica: Provocata da batteri come la Gardnerella, che normalmente convivono con i batteri buoni sulla cute. Quando la flora batterica vaginale si sbilancia, i batteri nocivi possono proliferare e causare un’infezione.
  • Micotica: Causata da funghi o lieviti, come la Candida Albicans, che possono proliferare dopo terapie antibiotiche o per altre ragioni che abbassano le difese immunitarie. Questo tipo di vaginite può anche essere trasmesso tramite rapporti sessuali non protetti se uno dei partner è infetto.
  • Parassitaria: Spesso causata dal protozoo Trichomonas vaginalis. Questo microrganismo può infettare in modo asintomatico il tratto urinario maschile e venire trasmesso attraverso rapporti sessuali non protetti o il contatto con indumenti o asciugamani infetti.

Vaginite non Infettiva:

  • Irritativa: Causata dall’uso di detergenti intimi, detersivi o altri prodotti che possono irritare i tessuti vaginali.
  • Attinica: Conseguenza di terapie radianti utilizzate nel trattamento dei tumori.
  • Atrofica: Dovuta a squilibri ormonali, come quelli che si verificano durante la gravidanza, l’assunzione della pillola contraccettiva o dopo la menopausa.

Sintomi

I sintomi della vaginite variano in base alla sua causa:

  • Vaginite Batterica: Perdite maleodoranti di colore bianco o grigio, con un odore pungente accentuato dopo le mestruazioni o i rapporti sessuali.
  • Vaginite Micotica: Perdite bianche, dense e simili a latte cagliato, accompagnate da un intenso prurito vulvare e vaginale.
  • Vaginite da Tricomoniasi:Perdite verdastre o giallognole, spesso schiumose, bruciore vulvare e vaginale, e irritazione durante i rapporti sessuali (dispareunia), minzione dolorosa e presenza di leggero sanguinamento (spotting).

 

Alcune pubblicazioni scientifiche autorevoli che trattano l’uso della cannabis nel trattamento della vaginite:

  1. “Medical Cannabis for the Treatment of Vulvovaginal Disorders” pubblicato nel Journal of Cannabis Research. Questa revisione esamina l’efficacia della cannabis medica nel trattamento di vari disturbi vulvovaginali, inclusa la vaginite. I cannabinoidi, in particolare il THC e il CBD, mostrano proprietà antinfiammatorie e analgesiche che potrebbero essere utili nella gestione dei sintomi della vaginite, come prurito, bruciore e dolore​ (BioMed Central)​.
  2. “Treatment with Medical Cannabis” pubblicato dalla Mayo Clinic. Questo articolo discute l’uso della cannabis medica per vari disturbi, compresi quelli che causano dolore e infiammazione cronici. Sebbene non si concentri esclusivamente sulla vaginite, suggerisce che la cannabis potrebbe essere utile per alleviare il dolore e l’infiammazione associati a questa condizione, soprattutto in contesti di sintomi persistenti o ricorrenti​ (Mayo Clinic News Network)​.
  3. “Vulvovaginal Candidiasis – STI Treatment Guidelines” pubblicato dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Questo documento esplora le opzioni di trattamento per la candidosi vulvovaginale, menzionando che i trattamenti topici e orali con agenti antifungini sono comuni, ma sottolinea la necessità di ulteriori ricerche su trattamenti alternativi, come la cannabis, per le infezioni resistenti o ricorrenti​ (CDC)​.

 

Queste fonti suggeriscono che la cannabis potrebbe offrire un potenziale terapeutico nel trattamento della vaginite, ma è chiaro che sono necessarie ulteriori ricerche per confermare l’efficacia e la sicurezza di questi trattamenti.

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